Saturday, August 24, 2013

senzacultura


Seduta nel salottino degli psicologi in training, leggo tranquilla. A un tratto, si siede accanto a me una collega, avvicina la testa alla mia e mi apostrofa a mezza voce e con fare cospiratorio: "Scusa, posso chiederti una cosa?"

Alzo gli occhi, un po' sorpresa per il tono misterioso. "Certo, dimmi."

"Mi sto chiedendo... in Italia, culturalmente dico, e' normale per un uomo seguire e perseguitare la sua donna? Minacciarla di morte, piazzarsi sotto casa sua, eccetera? Sai, una mia paziente e' fidanzata con un italiano, e sto pensando che forse lei non si rende conto che e' soprattutto una questione culturale..."

Alzo la mano per bloccarla. Ecco fatto, penso. Ci siamo. Nell'America politicamente iper-corretta in cui bazzico io, quando un non-WASP (bianco anglosassone protestante) fa qualcosa di assurdo, subito si cerca la giustificazione "culturale." In questo caso, presumo, la questione di cultura si potrebbe riassumere con italiano = yeti. A dimostrazione che a volte la correttezza politica chiude il cerchio e diventa insulto allo stato puro.

Guardo la collega e decido di optare per la vendetta malvagia.

"Eh si', hai proprio colto nel segno. E' esattamente cosi'," rispondo senza battere ciglio. "Da noi, per legge, i mariti devono picchiare le mogli. C'e' scritto nella Costituzione."

Lei sgrana gli occhi. "Pensa te. Allora avevo ragione," aggiunge con una luce di trionfo negli occhi, "e' proprio una cosa culturale..."

"Eh, si', non e' colpa sua, povero ragazzo. In Italia l'uomo, per essere considerato virile, dev'essere violento e infedele. Da noi e' in vigore la poligamia, sai?"

La collega sorride ancora, ma la vedo vacillare. "...Si', eh...?"

Riabbasso gli occhi, e guardando il mio libro, continuo: "Io sono fuggita da Roma vent'anni fa, perche' mio padre mi aveva venduto per dieci cammelli al vicino di casa. Aveva altre sei mogli, sai, ma a casa sua c'erano l'acqua corrente e l'elettricita'. Da noi ci lavavamo una volta al mese. Anche quella e' una cosa culturale. La puzza, dico."

Noto che la collega comincia a capire l'andazzo. "Ah. Stai scherzando," commenta delusa.

Rialzo la testa e la guardo in faccia. "Di' alla tua paziente di chiamare la polizia. In Italia, se uno ci minaccia di morte, tendiamo a fare cosi'. Culturalmente." E mi rimetto a leggere.

La collega si allontana mogia, mogia e pure un po' offesa. Un altro sogno infranto.


2 comments:

  1. Mitica Laura... Bentornata!!!
    Ora scusami ma devo andare a picchiare mia moglie...! ;-)

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  2. Per caso, tramite amici, sono venuto a sapere che gestisci un blog simile alla pagina che ho appena lanciato su FB. Metterò il link del tuo blog sulla mia pagina. Questo invece è il mio

    https://www.facebook.com/pages/Un-Romano-in-Germania/565289693507220?ref=hl

    Un saluto dalla Germania da un romano disperato hahahaha

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